Pipa Expo 1983

PIPA EXPO 1983


Non finiremo mai di ringraziare Toni di Rossi per aver scritto la felice cronaca dell’evento che segue e per averci permesso di utilizzare anche il materiale in suo possesso. Senza il suo entusiasmo e la sua sincera passione per l'archivio non sarebbe stato possibile, per noi, dare volti e parole a qualcosa che avevamo in memoria ma che andava già scomparendo. Per fortuna, dunque, le storie che sono le nostre non sono mai “esclusivamente” solo le nostre ma, mai come come in questo caso, "anche le nostre".

Grazie ancora Toni
I prodromi. Nel 1978, al mio rientro a Roma da Milano dove avevo diretto per cinque anni le relazioni pubbliche dell'ENI e dove avevo iniziato a fumare la pipa, mi sembrò logico recarmi nel luogo più emblematico di Roma per quanto concerneva la pipa e il mondo che la circondava; la Tabaccheria Fincato in via della Colonna Antonina.

Conobbi così Fausto Fincato e Alberto Acciari con i quali iniziò una bellissima e duratura amicizia. La frequentazione nel corso degli anni del cosiddetto "salotto", situato al primo piano del negozio di Fausto, mi portò inevitabilmente, anche a causa del mio lavoro, a collaborare col "Fincato Pipa Club" per quanto riguardava le gare di lento fumo con la pipa che, devo dire, mi appassionarono moltissimo.

Quando Fausto, agli inizi del 1983, lanciò l'idea del Pipa Expo e mi chiese se ero disponibile a coordinare il gruppo di lavoro che si sarebbe occupato di questo evento, malgrado le mie responsabilità presso il Coordinamento e Controllo Pubblicità dell'ENI mi lasciassero pochissimo tempo libero, non potei fare a meno di accettare la proposta con entusiasmo.

Al termine dell'evento, che fu coronato da grande successo, e sulla scia degli album fotografici che regolarmente realizzavo per i miei viaggi e per le mie vacanze, fu quasi naturale mettere in cantiere un album riepilogativo di tutta la vicenda Expo. Da questo album ho ricavato le immagini che ora corredano questo blog all'interno della sezione Eventi di Itinerando.

Il Comitato Organizzatore
Il Comitato Organizzatore dell'Expo, costituito, oltre che da me, da Fausto Fincato, Alberto Acciari, Michele Battista, Gianmassimo Zuccari, Andrea Altobelli, Gerardo De Paoli e Xxxxxx Yxxxxx, prese possesso dei locali situati sopra la tabaccheria di Fausto e vi costituì il quartier generale.

Seguirono giorni di attività frenetica allo scopo di non lasciare nulla al caso e per acquisire la sicurezza che ogni situazione che si fosse venuta a creare avrebbe avuto una pronta soluzione e, spesso, anche una di riserva, quello che oggi si chiamerebbe piano B.

La doppia esposizione sul fronte organizzativo della Mostra da un lato e dal Campionato dall'altro, ci indusse a suddividere la forza lavoro in due gruppi strategici dei quali io assunsi il coordinamento, in questo aiutato anche dall'esperienza acquisita nel mio lavoro professionale.

E' con legittimo orgoglio che oggi posso dire che fu veramente un bel lavoro; armoniosamente corredato degli sforzi di tutta l'equipe che si prodigò, per davvero, talvolta, oltre i limiti della normalità. Il risultato che ne scaturì, ancora oggi, ad anni di distanza, credo ci procuri veramente dei bellissimi ricordi. 

La 2ª Mostra Mondiale della Pipa e degli Accessori
L'idea di Fausto Fincato e Alberto Acciari nasceva da una constatazione piuttosto semplice ma non banale: l'Italia si stava affermando come il mercato mondiale della pipa. Nessuno dimenticava i grandi produttori inglesi e francesi ma da quando i fabbricanti italiani avevano affermato il loro stile, all'insegna della modernità ma con un forte legame con la tradizione, il mondo della pipa si rivolgeva sempre di più al mercato italiano.

Un successo che era dovuto anche alla perfetta conoscenza del prodotto. Non dimentichiamo che la migliore erica arborea al mondo nasce in Italia e in Italia c'erano artigiani che, come i grandi interpreti della moda, stavano affermando il loro proprio stile. E sono stati loro gli eroi di questa mostra e per la prima volta al mondo, in una mostra di pipe, insieme agli artigiani creatori, c'erano gli altri interpreti di questa favolosa attività: i cioccaioli e i segantini.

Alla Mostra della Pipa hanno preso parte i più importanti espositori, nazionali ed internazionali, non solo della pipa ma anche degli accessori, un mercato che in Italia andava affermandosi sempre di più e che stava diventando una voce importante nella bilancia dei pagamenti.

Una delle cose più divertenti che facevano parte della visita alla Mostra, era quella di tentare di aprire una cassaforte in plexiglass al cui interno era custodita una pipa Dunhill del valore di 1 milione di lire. Il tentativo consisteva nel cercare di indovinare la combinazione di due cifre, nell'arco di 3 minuti, che avrebbe consentito, a chi fosse riuscito nell'intento, di diventare il felice proprietario di un tale oggetto di culto!

Per la cronaca nessuno, nel corso dei tre giorni di durata della Mostra, è riuscito ad indovinare la combinazione della cassaforte e la bella pipa è tornata a fare bella mostra di sé nel salotto al primo piano del negozio di Fausto Fincato.

Il 1° Campionato Mondiale di Lento Fumo a Squadre
La novità dell'Expo era, soprattutto, il Campionato Mondiale per Clubs, che aveva raccolto tantissime iscrizioni; così tante da dedicare alla gara una sala molto capiente all'interno dell'Hotel Hilton, il luogo prescelto per la manifestazione, e da indurre ad assumere accorgimenti tali da poter assicurare un ambiente asettico nei confronti delle correnti d'aria, elementi fortemente nocivi per le gare di lento fumo.

Tutto filò per il meglio anche se i risultati, a livello individuale, non furono eclatanti ma la partecipazione corale determinò interessanti risultati di squadra. Quelle più quotate, infatti, mantennero le promesse della vigilia e finirono tutte ai primi posti. L'importanza della manifestazione indusse quasi tutti i club a presentare più di una squadra e tale impegno fu ricompensato dai risultati globali del campionato.

Una idea che ebbimo, quasi un contraltare del campionato nei confronti di quella della cassaforte della mostra, fu di istituire un premio a sorteggio fra coloro che avevano terminato la gara; infatti un "bip" elettronico, inserito preventivamente nel computer, indicava un tempo scaduto. L'ultimo concorrente che avesse spento la pipa prima del fatidico "bip" avrebbe vinto una pipa messa in palio da uno degli sponsor dell'Expo. Ben 15 furono le pipe assegnate ai concorrenti con questo piccolo ma efficace "trick" pubblicitario.

Se si aggiunge che la squadra del Fincato-Neptune Pipa Club, della quale io facevo parte, si è aggiudicata il 3° premio, finendo, idealmente, sul podio della manifestazione, si capirà come questa esperienza sia rimasta indelebile nella mia memoria, ma non solo. C'è gente, ancora oggi, che ricorda con simpatia quell'evento, a testimonianza dell'ottimo lavoro svolto.

La sera del 2 maggio 1983 Gerardo De Paoli, Andrea Altobelli, Gianmassimo Zuccari ed io siamo andati alla sede della RAI dove Fausto Fincato aveva concordato una intervista ai componenti il Comitato Organizzatore dell'Expo nel corso della trasmissione "Italia Sera" condotta da Enrica Bonaccorti e Mino D'Amato. Questo è il filmato di quella intervista:

 La Rassegna Stampa
In genere il primo atto ufficiale di una manifestazione di una certa importanza è la presentazione alla stampa. Il coinvolgimento delle testate giornalistiche più importanti a livello sia nazionale che internazionale, sia quotidiane che periodiche e specializzate, è un viatico per la buona riuscita dell'evento.

Naturalmente lo sforzo organizzativo, in questa circostanza, deve tener conto degli obiettivi da raggiungere ed è assai importante che il coinvolgimento dei giornalisti più autorevoli della materia avvenga tempestivamente in modo da assicurarsene la presenza. Quando si tratta di argomenti specializzati, come è quello che riguarda il mondo della pipa, la presenza o meno degli opinion makers è fondamentale. I lettori sono molto sensibili ai pareri e ai giudizi di coloro che "ne sanno"!

Ma la fase "a valle" non è meno importante, nel circuito organizzativo, della fase "a monte". Il cosiddetto "follow-up", che attiene al mondo della comunicazione, consiste nell'assicurare all'ambiente coinvolto il massimo dell'informazione su quanto avvenuto e sugli echi dell'evento di cui trattasi. Anche noi, in questa circostanza, ci siamo comportati come da manuale.

La Rassegna Stampa ha tenuto conto dei commenti di tutte le testate intervenute alla manifestazione sia per la Mostra che per il Campionato. Ritengo di poter dire che il risultato finale è stato in linea con le aspettative e con gli sforzi che il Comitato Organizzatore ha esibito perché nulla fosse lasciato al caso. Le immagini fotografiche che seguono dovrebbero testimoniare la validità di quanto fatto.

Alla fine di questa pagina ho inserito le fotocopie dell'articolo "La pipa e dintorni" che dopo alcuni mesi dall'evento fui invitato a scrivere per la rivista ECOS del Gruppo ENI. Paolo Andreocci, direttore della rivista, aveva letto molto sull'argomento in occasione del Pipa Expo e avendo saputo del mio contributo alla fase organizzativa e a quella che possiamo chiamare sportiva, mi chiese di scrivere qualcosa su questo argomento ancora, se vogliamo, abbastanza sconosciuto.

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