Savinelli storia

SHOP PIPE SAVINELLI
Il maggior produttore italiano, il nome più conosciuto del mondo. Le sue pipe sono tra le tre o quattro più diffuse e più apprezzate internazionalmente. Risultato tanto più meritorio in quanto relativamente recente. Se è vero infatti che il nome Savinelli è a pieno titolo "storico" e l'attività piparia della famiglia più che secolare, l'affermazione internazionale è stata conquistata solo nell'ultimo dopoguerra e per merito di un solo uomo, Achille Savinelli. 
E' partito dalle solide basi di un'azienda commerciale fondata dal nonno (dello stesso nome) e sviluppata dal padre Carlo, gran conoscitore di pipe e collezionista. Ma l'iniziativa industriale è tutta sua. Pipe Savinelli già circolavano negli tra il Venti e il Trenta, ma - e sia pure su precise indicazioni del signor Carlo - le facevano Tagliabue, Mantegazza, Rossi, altre fabbriche e laboratori dell'epoca. Anche il giovane Achille comincia con il commercio - rappresentazioni, importazioni - ma ha propensione per il disegno e gli è sempre piaciuto trafficare con le mani nella minuscola retrobottega del negozio di via Orefici, nel cuore di Milano. Abbiamo già illustrato le motivazioni che lo spingono sulla strada della produzione (il modello è Dunhill, anche se non dichiarato. Savinelli punta alla stessa fascia occupata dall'Inglese, ma con la mira di estenderla, di allargarla, e quindi con una politica di prezzi più contenuti e una gamma di modelli più ampia e diversificata - vedi "Le pipù belle pipe Italiane" Cap. I "Nata due volte"), la tenacia e il coraggio con cui ha saputo percorrerla con tanto successo. 

La prima, piccola fabbrica a Molina di Barasso, sul lago di Varese, poi il nuovo, grande stabilimento nella stessa zona. La prima "vera" Savinelli è del 1948. Sbarca in America (è documentata una consistente spedizione di pipe a Cincinnati nel 1953) e vi ottiene una tale affermazione da dover costituire in loco una società. Poi ci sono i successi in Germania e in Giappone e, quel che più conta, le conquiste delle vetrine di Londra e dei negozi danesi. Che una pipa italiana sia anche soltanto venduta, e orgogliosamente con il suo nome, in queste due roccaforti, ha del miracoloso. 
E' impossibile qui ripercorrere tutte le tappe di questo cammino, registrare il succedersi continuo di modelli, innovazioni, anticipazioni. In estrema sintesi si può dire che negli anni 1964 - 67 la Savinelli arriva a 130 operai e oggi, pur ridimensionata dalla stasi cominciata su scala mondiale nel 1973, ha in catalogo la bellezza di 52 serie di base, molte delle quali divise in sottoserie. Per quasi tutte sono disponibili circa 80 modelli: 28 regolari, 31 kingsize, 21 extraordinaire. Per esempio, la "Punto Oro", famosa nel mondo, è fabbricata liscia in colore mogano, sabbiata bruna e sabbiata nera, in tutti gli ottanta modelli: ne esistono perciò ben 240 diverse fra loro. Una realtà creativa e produttiva imponente, tale da coprire ogni fascia di mercato, da soddisfare ogni esigenza del fumatore, al quale si offre anche una completa gamma di accessori, dalla rastrelliera all'accendino. 

E a questo scopo sono nate anche le Authograph, pipe artigianali, fatte a mano una per una, che hanno poi "figliato" le Sigla, uguali caratteristiche, minori dimensioni. Sempre nel rispetto di una filosofia che Achille Savinelli ha enunciato così: "Tirar fuori come dal cilindro di un prestigiatore pipe di forme bislacche, per il solo gusto di far colpo, di sbalordire è relativamente facile. Molto più difficile fare del nuovo restando nel classico, e per classico intendo il giusto, armonico equilibrio tra forma e funzione, secondo gli insegnamenti delle più celebrate scuole di design." 
Achille SAvinelli è scomparso a 68 anni nel marzo 1987, proprio mentre prendeva corpo questo volume ("Le più belle pipe italiane") al quale si era interessato con la stessa partecipazione di sempre per tutto ciò che riempiva la sua vita, le pipe, il lavoro. Fino all'ultimo ha tenuto saldamente in mano un'azienda di ragguardevoli dimensioni e di orizzonti internazionali. Fino all'ultimo ha curato ogni particolare della produzione, ha disegnato modelli, ha escogitato innovazioni, spesso intervenendo anche con l'abilità delle sue mani oltre che con la solida esperienza di un autentico pipatore. 

Aveva saputo formare un nucleo di collaboratori - in prima fila le figlie e il figlio - compatto, motivato, partecipe. Un nucleo in grado di assicurare continuità alla sua opera e anche, per l'età fresca, capace di interpretare l'aria nuova che tira nel mondo della pipa. Di questo mondo Achille è stato un grande protagonista. I fumatori italiani gli debbono, se non altro, l'orgoglio di poter andare in giro a testa alta con una pipa italiana fra i denti. Gli debbono il piacere di sentirla chiamare per nome, quella pipa, dovunque. Uno dei non molti nomi italiani che all'estero evochino immediatamente un prodotto. E non per niente è un prodotto legato al gusto, fatto di un certo contenuto, naturalmente, ma anche di linea, di creatività, di immagine. 

Le basi che ha saputo costruire e l'impegno dei continuatori garantiscono che l'affermazione della pipa Savinelli avrà sempre spazio, arriverà sempre, nome e prodotto, sulla bocca di tutti in tutto il mondo. 


STORIA
La storia Savinelli inizia nel 1876 quando Achille Savinelli Sr. apre nel centro di Milano uno dei primi negozi al mondo che vende esclusivamente articoli per fumatori, in Via Orefici al n. 2 all'angolo con Piazza Duomo, il cuore di Milano. Questo piccolo negozio, che esiste ancora oggi, in poco tempo divenne un luogo di riunione dove fumatori appassionati potevano scambiarsi idee ed esperienze. Fu lì che Savinelli Sr. iniziò a progettare pipe che poi venivano fatte produrre ad artigiani varesini. In quel periodo nel mondo delle pipe avvenne un radicale cambiamento: iniziavano ad affermarsi le pipe in radica, un miglioramento rispetto alle pipe tradizionali in schiuma e argilla. Contemporaneamente all'apertura del negozio di Milano, i fratelli di Achille si trasferirono a Genova per aprire anche loro un negozio di articoli per fumatori in Galleria Mazzini. Nel 1881 Achille Savinelli Sr. espose i propri articoli all'Esposizione Industriale Italiana, l'antesignana della Fiera di Milano, dimostrando con questa iniziativa una vocazione imprenditoriale che è stata tramandata alle successive generazioni. Dal gennaio del 1890 il figlio di Achille, Carlo Savinelli, prese in carico e diresse il negozio per più di 50 anni. Sviluppò ottimi rapporti con i clienti, grazie anche alle sue innate doti di psicologo, e seppe sempre consigliare il prodotto giusto, adatto alle esigenze di ciascun fumatore. 
Nel 1918 nacque Achille Junior. Il giovane Achille si specializzò nel piccolo laboratorio nel retro del negozio: mentre i suoi genitori badavano ai clienti, Achille Jr. preferiva rimanere a lavorare nel retrobottega, inventando e disegnando. Purtroppo però allo scoppio della seconda Guerra Mondiale dovette interrompere il suo apprendistato con le pipe per assolvere cinque anni di servizio militare. Tornato dalla guerra, Achille trovò la sola commercializzazione non abbastanza soddisfacente, e quindi decise di andarsene dal negozio del padre per produrre le sue pipe in proprio. Fu una decisione importante per il giovane Achille, che aveva voglia di continuare e migliorare la tradizione di famiglia. Il suo cruccio era questo: perché le pipe più vendute in Italia erano di produzione straniera quando la radica migliore si trovava nel nostro territorio? Questa considerazione lo spinse ad avviare una sua produzione con caratteristiche di qualità fino ad allora impensabili per un prodotto Italiano. E la sua fiducia nelle proprie capacità abbinata ad un pizzico di orgoglio nazionale si rivelarono un idea vincente. Si immerse nello sviluppo dell'azienda, e con l'aiuto dei suoi amici Amleto Pomè e Mario Vettoruzzo, avviò la nuova azienda nella zona di Varese, a Molina di Barasso. 
Nel 1948 aprì la manifattura, e le pipe Savinelli cominciarono ad acquistare prestigio in tutti i mercati. Prima dell'apertura della fabbrica, milioni di pipe erano state esportate dall'Italia, ma la qualità di queste pipe era piuttosto bassa. Quando Achille Jr. avviò la fabbrica, tanta gente si chiese come poteva un italiano fare concorrenza a marche straniere molto più conosciute. Però Achille riuscì a creare un prodotto di lusso che poté competere con i grandi nomi e anche sorpassare la loro qualità, tanto che oggi Savinelli rappresenta il più alto standard qualitativo della pipa a livello mondiale. Achille era capace di armonizzare immaginazione e buon gusto, ottenendo una purezza di linee di cui andava giustamente orgoglioso. Era il suo spirito che dava alle pipe la loro personalità: un piacevole equilibrio di forma e di stile. Immaginazione e raffinatezza sono state indubbiamente passate al Savinelli di oggi, Giancarlo, che continua da dove Achille ha lasciato. 
Giancarlo è ora al comando dell'azienda, e ha portato nuova energia e idee nuove alla Savinelli. Nipote del fondatore originale, Giancarlo svolge il delicato lavoro di modernizzare l'azienda mantenendo però intatta la sua eredità e tradizione La storia di dedizione alla qualità rimane quindi la filosofia Savinelli, che sta andando nel secondo secolo della sua esistenza sempre guidata dalla stessa famiglia.
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