L’Anatra dalle Uova d’oro è stata fondata nel 1998 da Massimo Palazzi ed Andrea Pascucci. Pur essendo in senso cronologico l’ultima delle numerose realtà piparie pesaresi, si è rapidamente affermata nel mercato nazionale ed internazionale, conquistando in poco tempo una posizione di tutto rispetto. I fondatori dell’Anatra sono personaggi noti nel mondo della pipa pesarese e, soprattutto su Massimo Palazzi, vi è un’autentica fioritura di aneddoti volti a descriverne l’estrema laboriosità e industriosità. Massimo, nato nel 1955, approda poco più che ventenne in Mastro de Paja, prosegue il proprio apprendistato nella Ser Jacopo (confermando i segni distintivi di quella che ormai può essere definita scuola pesarese) e completa la sua esperienza, come socio, nella Il Ceppo.
Come tutti i veri talenti in quel consesso Massimo elabora e matura in maniera originale le proprie idee, come tutti i suoi colleghi che riusciranno a trovare una propria strada. Massimo ha probabilmente trovato in Andrea Pascucci la sua anima complementare. Grave sarebbe il torto di considerare secondaria la partecipazione di Andrea alla produzione dell’Anatra. Il visitatore non potrà che essere conquistato dalla sua cortesia e squisita disponibilità. Vederli entrambi al lavoro contribuisce a capire il successo di questo giovane marchio.
Anche il giovanissimo Pascucci (classe ’66) ha maturato le sue esperienze in Ser Jacopo. Il suo gusto per la lavorazione della radica si avverte tanto nelle soluzioni originali che caratterizzano la produzione dell"Anatra, quanto nella lavorazione parallela di accessori nelle forme più bizzarre. Andrea contribuisce inoltre alla scelta dei disegni da modellare quale vero ed autentico partner dell"irruente socio.
Nell’Anatra si lavora con alacre impegno ma con estrema cura del particolare, con la consapevolezza che il loro prodotto merita una particolare attenzione per poter essere competitivo e per dare loro soddisfazione. La produzione dell’Anatra si colloca nel variegato mondo pesarese della pipa con proprie significative originalità. Una su tutte l’originalità del logo della casa: una piccola testa d’anatra che "emerge" integralmente dal cannello in metacrilato.
Un simbolo nuovo, un nuovo modo di intendere la pipa che, ancora una volta e con estrema soddisfazione dell’utente e consumatore, prosegue e sviluppa con armoniosa originalità idee antiche, che affondano le loro radici nel mai dimenticato industrioso e nobile artigianato delle Marche. Particolarmente belle ed innovative sono le pipe sabbiate e pettinate con un particolare processo di lavorazione usato da pochissimi artigiani al mondo.
Come tutti i veri talenti in quel consesso Massimo elabora e matura in maniera originale le proprie idee, come tutti i suoi colleghi che riusciranno a trovare una propria strada. Massimo ha probabilmente trovato in Andrea Pascucci la sua anima complementare. Grave sarebbe il torto di considerare secondaria la partecipazione di Andrea alla produzione dell’Anatra. Il visitatore non potrà che essere conquistato dalla sua cortesia e squisita disponibilità. Vederli entrambi al lavoro contribuisce a capire il successo di questo giovane marchio.
Anche il giovanissimo Pascucci (classe ’66) ha maturato le sue esperienze in Ser Jacopo. Il suo gusto per la lavorazione della radica si avverte tanto nelle soluzioni originali che caratterizzano la produzione dell"Anatra, quanto nella lavorazione parallela di accessori nelle forme più bizzarre. Andrea contribuisce inoltre alla scelta dei disegni da modellare quale vero ed autentico partner dell"irruente socio.
Nell’Anatra si lavora con alacre impegno ma con estrema cura del particolare, con la consapevolezza che il loro prodotto merita una particolare attenzione per poter essere competitivo e per dare loro soddisfazione. La produzione dell’Anatra si colloca nel variegato mondo pesarese della pipa con proprie significative originalità. Una su tutte l’originalità del logo della casa: una piccola testa d’anatra che "emerge" integralmente dal cannello in metacrilato.
Un simbolo nuovo, un nuovo modo di intendere la pipa che, ancora una volta e con estrema soddisfazione dell’utente e consumatore, prosegue e sviluppa con armoniosa originalità idee antiche, che affondano le loro radici nel mai dimenticato industrioso e nobile artigianato delle Marche. Particolarmente belle ed innovative sono le pipe sabbiate e pettinate con un particolare processo di lavorazione usato da pochissimi artigiani al mondo.