Appena 12000 bottiglie l’anno e completamente in biologico dal 2014 per un enfant terrible, uno dei più radicali e interessanti esponenti di una piccola rivoluzione “verde” intenta a preservare il territorio e a produrre vini magnifici e mai banali. Nessun intervento, neanche in vigna, i vini evolvono secondo il loro ritmo. Nessuna filtrazione, minimo uso di solforosa e prodotti di culto, molto materici. Da pasto, soprattutto.
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