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Conservazione degli Avana

6 marzo 2023

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PER CONSERVARE A LUNGO I VOSTRI AVANA

 

Ha detto un sapiente che un avana non è mai migliore del posto in cui è stato conservato. E aggiungiamo che acquistare dei sigari così prestigiosi, così straordinari – e così cari – per fumarseli dopo sei mesi o un anno coperti di muffa e impregnati di odor di cavolo o ridotti a una specie di biscotto che si sbriciola in mano e in bocca ha sentore solo di polvere e di sabbia, è pura e semplice idiozia. Senza dire che al di là dei problemi di mantenimento, può succedere che alcuni sigari abbiano bisogno di un riposo di uno, due o tre anni prima di raggiungere le migliori condizioni di fumabilità. A questo punto, come si fa a sapere quando un avana è in fermentazione, quando può essere fumato, per quanto tempo si può conservarlo?

Tutti gli esperti concordano nel dire che l’ avana è un “organismo vivente” che evolve attraverso periodiche fermentazioni. Perché questa “vita” non venga spenta ci vogliono un certo tasso di umidità e una certa temperatura. Fondendo i diversi valori di Zino Davidoff e quelli di Alfred Dunhill, l’umidità relativa deve variare tra il 60 e il 72%, mentre la temperatura sia da 18 a 25 gradi centigradi. Diciamo che questi valori vanno applicati tenendo presenti numerosi fattori come l’età, la consistenza e il corpo della foglia, le sfumature di forza del tabacco e via dicendo. Per esempio, un sigaro chiaro e leggero non può reggere tassi di umidità e temperature come un collega più scuro, robusto e corposo. Insomma, un errore nei due canoni citati ha una diretta relazione con le fasi della fermentazione.

Ecco quali sono le condizioni stagionali all’interno di un tipico appartamento cittadino. Durante l’Inverno i termosifoni accesi mantengono un’atmosfera irrimediabilmente secca (sul 40%) con qualche sbalzo in su nelle giornate di pioggia (fino al 60%) e con qualche ulteriore discesa, sotto la spinta dei venti secchi di tramontana. La Primavera porta un’umidità più uniforme: fra il 50 e il 65%. Estate e Autunno attingono a punte del 90% ma con frequenti cadute verso il secco. Il regime termico, nella nostra fascia temperata, è meno critico: è difficile che si superino – sempre all’interno di un appartamento medio – gli estremi dei 18-28 gradi. A ben vedere, globalmente è un mezzo disastro.

Ma qualcosa si può fare. Prima di tutto fornirsi di due strumenti di misurazione: Un termometro e un igrometro. Il primo è certamente di più facile disponibilità e non presenta particolari problemi. Il secondo, invece, deve essere ben tarato: basta prendere un panno, immergerlo nell’acqua, strizzarlo bene e avvolgervi l’igrometro lasciando libero il lato dal quale si effettua la lettura. Dopo qualche minuto l’apparecchio dovrebbe segnare 95 sulla scala graduata. Se così non fosse si deve intervenire sulla vite di regolazione posteriore, portando lentamente la lancetta indicatrice nella posizione voluta. Due o tre controlli permetteranno di regolarlo correttamente.

Ogni fumatore di avana che si rispetti dovrebbe possedere un umidificatore. Sono grandi scatole di legno munite di dispositivi di vario tipo – spugne, pietre porose, sofisticate apparecchiature – che mantengono costante l’umidità. Spesso sono dotate di igrometri all’interno, ma voi non li guardate prima di averli tarati a dovere. Quanto alla temperatura, abbiamo visto che in climi temperati presenta meno problemi se i sigari sono tenuti lontano da fonti dirette di calore. Nell’umidificatore anche un sigaro che abbia subito delle traversie, purché non troppo gravi, pian piano riacquista vita.

Due raccomandazioni: la prima è quella di non conservare mai i sigari in frigorifero! La seconda è quella di non fumarli mai quando sono in fermentazione. Questo singolare stato si può riconoscere, con un po’ di pratica, dal mutamento di odore del sigaro che talvolta diventa caldo, dolciastro o aggressivo e pungente. E’ l’odore classico dei vegetali in fermentazione che basta sentire una volta per riconoscere fra mille. Un altro sintomo è l’apparizione sulla fascia esterna di minuscole gocce di olio o, a seconda dei periodi, di una impalpabile, quasi invisibile essudazione biancastra. Il sigaro si purga dei catrami più pesanti, degli umori più grevi e fumarlo in queste condizioni è come usargli violenza.

Per concludere, diciamo che gli avana vanno conservati a un tasso di umidità relativa intorno al 70% e ad una temperatura di circa 20 gradi.



Smoking numero 2 anno nono, 1983.

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