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Toscano

8 maggio 2023

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ORIGINALE QUEL TOSCANO, E’ FATTO A MANO!


Un sigaro omogeneo, senza noduli, senza macchie, con tiraggio ottimale, un giusto grado di compattezza e umidità. Un elegante astuccio cellofanato, impreziosito da uno stilizzato giglio fiorentino, lo riunisce a coppia e ne protegge l’aroma. Bello da vedere, eccezionale da fumare.

Lunghezza: cm. 170; Diametro max: cm. 1,65; Diametro min: cm. 0,8; Peso: gr. 5; Fascia: Kentucky americano; Ripieno: Miscela di Kentucky americano ed italiano; Colla: Amido di mais; Confezione: Astuccio cellofanato da 2 sigari con fascetta;  Stagionatura: 12 mesi minimo.

Così appare il Toscano Originale dopo più di 100 anni, fatto interamente a mano da un selezionato drappello di sigaraie della manifattura di Lucca che fanno rivivere un prodotto artigianale che fu vanto dell’intera Toscana.

Due colpi di coltello, decisi ma non secchi, ritagliano da un lembo di foglia di Kentucky americano una losanga di tessuto poroso, uniforme, marrone scuro. Con mani abili, capaci di determinare con precisione peso e densità, la sigaraia prepara il ripieno fatto di lembi fogliari di una miscela di Kentucky americano ed italiano. Arrotolarlo, dandogli la tipica forma a “botticella”, biconica, è cosa che solo mani sensibili possono fare. Sensibili ma anche rapide, tenuto conto che l’operazione è ripetuta 550 volte al giorno. Arrotolato e tenuto insieme da una colla di amido di mais, il sigaro prende la strada dell’essiccazione e della stagionatura.

Tanto la fascia quanto il ripieno, per essere lavorati senza rottura, hanno bisogno di una umidità del 40% che deve scendere al 13% perché i processi di lenta fermentazione abbiano luogo. In realtà il ripieno, già prima della confezione, subisce un periodo di fermentazione di 20 giorni, durante i quali si sviluppano processi chimici di reazione che si manifestano con l’elevazione della temperatura e parallelo degrado delle proteine in ammoniaca.

La fascia non può subire una analoga rapida fermentazione, perché perderebbe elasticità ed omogeneità di colore. E’ necessario allora che, quando il sigaro è confezionato, la fascia fermenti lentamente in modo da non perdere elasticità, mentre il ripieno continua a maturare. Per un sigaro che non ha sottofascia, l’amalgama tra fascia e ripieno è determinante anche per l’aspetto esteriore.

Dopo un anno di riposo su appositi telai di iuta ed in ambiente ad umidità e temperatura costanti, il toscano originale è pronto per essere fumato. La giusta dosatura del ripieno consente un tiraggio uniforme e l’accurata e lunga stagionatura, eliminando i residui di amido, dà al sigaro un sapore privo di asprezze ma forte. Fra qualche mese, quando la stagionatura dello stock prodotto sarà completa, arriverà al tabaccaio il Toscano Originale uguale in forma, contenuto e sapore a quelli che fecero la gioia di Francesco Giuseppe, di Garibaldi, di Vittorio Emanuele, di Mascagni, di Carlo Levi.

Sarà così smentita la profezia del Granduca di Toscana Leopoldo che, quando alla metà dell’800 fu costretto a lasciare Firenze, minacciò: “Io vi lascio ma ve ne pentirete. I toscani che avete fumato quando comandavo io non li fumerete più”.


Smoking  numero 1 anno tredicesimo, 1987.

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