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Dicerie

ago 05, 2023

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… E SE TI DICESSI CHE NON E’ VERO?

 

Il mondo della pipa ruota intorno a mille aneddoti, curiosità, dicerie ed altro. Partendo da questo presupposto, sfatiamo alcuni luoghi comuni che sembrano ormai radicati in noi fumatori. Si parte!

Non è assolutamente vero che la pipa non va sbattuta per svuotarla dei residui di tabacco rimasti nel fornello a fine fumata, anzi più viene a contatto con corpi duri e più verificheremo la compattezza della radica. Quindi invito tutti i veri fumatori a colpire con energia e senza timore, la propria pipa contro marmo, ferro, acciaio e tutto ciò che c’è di più contundente intorno a voi.

Passiamo al secondo tabù da sfatare! Non è assolutamente vero che la pipa va fumata lentamente e a piccole boccate. Infatti, più energiche e ravvicinate saranno le “aspirazioni” e più la radica sprigionerà bontà e sapore, per quell’effetto serra che tanto va di moda oggigiorno. In pratica, raggiungendo temperature elevatissime, il fornello diventerà quasi incandescente, provocando nella radica più tenera dei buchi (i famosi buchi nell’ozono), da dove poi uscirà l’eccesso di calore, dando modo al fornello di ritornare a temperatura costante.

Proseguiamo! Non è assolutamente vero che quando la pipa è calda non è consigliabile togliere il bocchino dal cannello, poiché effettuando questa operazione più volte durante la fumata, si dà modo al tabacco di ricevere aria da due parti: dalla testa e dal cannello, favorendo così una buona combustione.

Andiamo avanti! Non è assolutamente vero che la famosa crosta di carbone che si forma sulle pareti del fornello va rimossa quando supera il fatidico millimetro-millimetro e mezzo. E’ solamente una strategia dei produttori di tabacco, poiché, rimpiccolendosi il diametro del fornello, vi entrerà meno tabacco con conseguente minor consumo del medesimo.

Siamo arrivati all’ultimo luogo comune da sfatare, il più importante! Non è assolutamente vero che il fumatore di pipa è un tipo calmo, saggio e pieno di autocontrollo. Il pipatore è un nevrotico tendente al maniacale, con i suoi pigini di radica, avorio, osso e metallo; con i suoi scovolini morbidi, duri e a coda di topo; con le sue alchimie; con i suoi sapori-non sapori delle varie miscele; con le sue fiamme ed i suoi occhi di pernice; con il suo metacrilato e la sua ebanite; con le sue sabbiate, le sue rusticate e le sue lisce; con le sue stuccature e i suoi punti neri; con la sua radica, la sua schiuma, la sua argilla, la sua terracotta e il suo gesso; con i suoi umidificatori; Con le sue rastrelliere, i suoi portapipe e i suoi posapipe; con la sua radica dolce e la sua radica amara; con i suoi tabacchi aromatici, poco aromatici e neutri; con la sua pipa lunga, corta, diritta, curva, semicurva e… per oggi basta e avanza.


Smoking numero 3 anno sedicesimo, 1990.

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