LA COLORITURA
E’ giunto ora il momento di illustrare l’ultima operazione da compiere su una pipa per poterla presentare nella sua veste migliore, qualunque sia la finitura. Intendiamo quindi parlare della coloritura dal pezzo finito ed in particolare dell’applicazione del mordente alla pipa liscia.
Bisogna anzitutto sapere che il colore naturale della radica di erica ben bollita e stagionata, dal giallino pallido attraverso tutte le sfumature della crosta del pane può, in certi abbozzi, tendere ad una colorazione leggermente rossiccia. Tutte le pipe che vediamo in mostra con colorazione diversa da questa hanno perciò subito un processo di coloritura. I colori più frequentemente usati sono l’ocra, il noce e il bordeaux in tutte le loro sfumature. Per realizzare le quali si sconfina quasi nell’alchimia.
Anche per quest’ultima fase, l’artigiano cerca di scegliere il colore da dare ad una pipa in funzione non solo della venatura, ma anche di piccoli difetti superficiali quali, ad esempio, puntini neri oppure un colore non omogeneo della radica. E’ da sottolineare che la coloritura, se effettuata con coloranti vegetali ed esclusivamente all’esterno (come tutti i fabbricanti seri fanno) non modifica minimamente il gusto della pipa.
L’operazione di coloritura viene effettuata a pennello, utilizzando coloranti vegetali in soluzione acquosa o in alcool etilico, questi ultimi a più alta persistenza. Inoltre, se si vuole che il colore non penetri molto in profondità nel legno, basta scaldare un poco la pipa, cosicché il solvente del colore, evaporando più velocemente, avrà meno tempo per essere assorbito e darà quindi una tinteggiatura meno marcata.
Oltre alla variabilità di sfumature ottenibile con questo sistema, bisogna sempre tenere presente la possibilità di mescolare o sovrapporre più coloranti ed è anche da considerare che ogni tipo di radica ha una diversa risposta al colore. La radica rossiccia, ad esempio, ha una notevole difficoltà ad essere tinta in quanto, essendo durissima, non assorbe il mordente che rimane perciò in superficie finendo, durante la lucidatura, per essere asportato quasi totalmente dai dischi di feltro rotanti.
Un altro procedimento particolare di coloritura è la tinteggiatura a contrasto che serve ad evidenziare la trama del legno. In breve, si tinteggia la pipa di nero facendolo penetrare in profondità. Quindi, una volta asciugatosi il colore, si ripassa tutta la superficie con una carta smeriglio finissima. Il colore nero rimarrà soltanto sulle parti della radica che maggiormente lo avevano assorbito. Ora non resta che tingere di nuovo, generalmente in rosso cupo, tutta la pipa che, dopo la lucidatura, si presenterà con tonalità bordeaux e le venature esaltate dal nero.
Questa della coloritura, insieme con la lucidatura effettuate mediante dischi di feltro rotanti e cera carnauba, è senz’altro la fase di maggior soddisfazione, che finalmente può vedere il risultato finale del proprio lavoro.
Rimangono da effettuare marcatura e classificazione, dopo di che la pipa sarà pronta per andare a conquistare chi saprà apprezzare il gusto e la tecnica che l’artigiano ha impiegato per realizzarla.
Smoking numero 2 anno undicesimo, 1985.