LA MIA PIPA
(Coimbra, 1889)
Pipa mia, cosa mia immensa!
Tu sei il sacro turibolo
che incensa – permetta, Sig. Abate- l'Abbazia del mio passato.
Fumo e i ricordi mi corrono incontro
vita trascorsa d'altri tempi
che fumavo, troppo giovane ancora, non visto da mio padre.
Mi corre incontro, quel passato
come in un grande cosmorama:
adulto, un Eremo stinto, .
bambino, alla mano della nurse
A notte fonda quando le ore morte
spengono voce e sussurri, . -
chiudo i miei libri, chiudo le porte per il nostro colloquio;
e la stessa notte si confonde in parole
qui dove vivo, nella ''torre d'Anta'' (1 );
qui, nella mia tana, fumo;
e nel fumare a volte piango.
Piango, penso (senza dire)
con gli occhi fissati in terra,
penso che tu sia leale, e amica ..
Ma gli amici di allora, dove sono?
Non so. Riappariranno in un 'mattino di nebbia' (2)
i tre, intimi, partiti oltremare
alla conquista del territorio Morte ...
Degli altri ignoro la sorte.
Altri ancora non sono più;
li rammento al Signore, sempreché a Lui piaccia;
e più oltre, nel sonno,
eccoli qua, ombre, giungere a passi lenti ...
Ombre tristi, distolte dall'eterno riposo vengono a me; sorrido loro, parlo;
si lasciano andare con la quiete mia
fino che il gallo canti.
Altri ancora, per i cinque oceani
Di questo mondo, forse, vagano;
quanti anni che non ho notizie vostre che ne è stato, che ne è di voi?
Ed ora, nel gusto dell’abbandono,
vivo nella pace come in un limbo;
amici mi sono l'autunno,
il mare, e tu, mia pipa.
Finché verrà quel giorno ...
Allora, che partirò gelido nella cassa di legno e di zinco,
voglio tu sia con me.
Santa donna che mi avrai assistito,
quando spirerò tra le tue braccia
sia incerto il gesto di serrarmi gli occhi,
ma non dimenticare questo:
poni sotto il bianco panno dell'addio la mia pipa
riempita, premurosa infermiera,
di Gold-Fly, che io possa fumarla.
Come sopportare la notte, pipa amica,
in quell'Hotel della Fossa privo di conforti?
Sarà così nell’averti con me
che dimenticherò d'essere morto.
1)''Anto'' è il nome con il quale si firmava il poeta, che da Antonio Pereira Nobre era diventato via via Antonio Nobre, poi soltanto
Antonio, quindi ''Anto''.
2)L'attesa del '1nattino di nebbia' (''nevoeiro'') corrispo11de ad un caratteristico mito lusitano, il Sebastianismo, che risale al 1578: il giovane Re Sebastiano, sconfitto in Africa, scomparve nel campo di battaglia; il popolo portoghese, caduto di lì a poco sotto il dominio spagnolo, costru1 la speranza del ritorno di Sebastiano come motivo di imminente ri11ascita e di ritorno alle glorie passa te. La fantasia popolare immaginava appunto un 'mattino di nebbia' per il realizzarsi del mito. Mito che peraltro è andato assumendo nel tempo valori sempre più crescenti, e non soltanto nel-
l'ambito letterario.
Da Smoking 1975