0



Layout del blog

Il rodaggio della pipa

14 dicembre 2022

This is a subtitle for your new post

IL RODAGGIO DELLA PIPA


La radica è un legno duro e compatto ma, come tutti i legni, se esposto a contatto del fuoco, brucia. Quando fumate il vostro tabacco preferito nella pipa, la brace raggiunge la temperatura di alcune centinaia di gradi centigradi e, se non vi fosse la protezione della crosta, formata principalmente dai residui carboniosi della combustione, la vostra bella radica brucerebbe con il tabacco. Il rodaggio deve essere rivolto dunque a formare un primo strato di crosta che protegga il fornello dall’eccessivo calore.

Ora, qualcuno vuole che, specialmente il neofita, riempia la pipa nuova per un terzo con tabacco dal taglio medio, non troppo secco (altrimenti, durante la combustione, svilupperebbe troppo calore) e neppure troppo umido (in caso contrario, compattandosi maggiormente, costringerebbe ad un tiraggio più intenso che, ugualmente, svilupperebbe troppo calore). Un accorgimento questo che si rivolge al principiante, il quale non sa dosare bene le boccate, non ha ancora conquistato il ritmo, ha bisogno insomma di qualche maggiore attenzione. In assoluto, si deve curare attentamente la pressione del tabacco (che non deve essere eccessiva) e l’accensione (regolare, su tutta la superficie). Il surriscaldamento è il nemico principale del fumo, della lingua, della pipa, del sapore. E lo è tanto più in fase di rodaggio.

C’è una vecchia e collaudata regola di Achille Savinelli che dice: “Quando una pipa è in rodaggio, stringetela ogni tanto con una certa forza nella mano e contate lentamente fino a sei. Se ci riuscite, continuate pure a fumare tranquilli; in caso contrario smettete finché la pipa si sarà raffreddata. Molte bruciature di pipa sono provocate da fumatori che temono che la pipa si spenga e allora aspirano con troppa frequenza e troppa forza”. Sono anche provocate, aggiungiamo, dalla convinzione che si debba, a tutti i costi, portare il tabacco acceso sul fondo. E’ importante, d’accordo, ma ci si arriva per gradi. Quel che non si deve mai dimenticare è che la pipa nuova – esperti o principianti che siamo – è delicata, va trattata con riguardo!

Si fumi lentamente e completamente il tabacco: lentamente per non surriscaldare la pipa e completamente affinché il carbone della combustione si depositi uniformemente sulle pareti interne e, soprattutto, sul fondo. Se non si fumasse il tabacco per intero, si creerebbe un inspessimento della crosta verso la metà del fornello, con la possibilità di formare una sorta di camera di condensazione; il fumo infatti, passando attraverso la strozzatura causata dalla maggiore quantità di residui carboniosi, si espanderebbe poi nello slargo successivo, condensandosi e dando origine alla fastidiosa acquerugiola.

Il cosiddetto rodaggio è un piacere e un dovere al quale non è giusto sottrarsi. Riempire e accendere subito è brutale: Ci vuole un minimo di corteggiamento, qualche carezza, qualche coccola. Una pipa nuova, prima di riempirla e accenderla, la si guarda, la si tocca, la si soppesa. Tutto questo è il primo atto di quella lenta conquista che è il vero fumare, un far la pipa veramente “nostra”. Può essere giusto, le prime volte, riempire solo parzialmente il fornello, senza premere troppo. Ma soprattutto fumare lento, con boccate blande, ritmate e staccate. Per il principiante occorre qualche cautela in più: riempimento parziale via via crescente, poca pressione, si cerchi di portare il tabacco acceso “verso il fondo”. In generale, si curi attentamente la carica e l’accensione su tutta la superficie.

Con la formazione della crosta di carbone, termina il rodaggio della pipa. La crosta andrà in seguito tenuta costantemente d’occhio e dovrà essere contenuta entro limiti che non pregiudichino la salute della radica: legno e carbone infatti hanno coefficienti di dilatazione al calore differenti; il secondo , dilatandosi maggiormente del primo, preme sulle pareti del fornello, fino a creparlo (di solito verticalmente).

Un’ultima osservazione riguarda l’utilizzo di alcolici per intridere o insaporire il legno, o del miele per accelerare, favorendola, la formazione della crosta. Ebbene, ognuno è libero di fare come vuole, tuttavia sconsigliamo decisamente tali pratiche. Nel primo caso, il gusto di un buon distillato non ha nulla a che vedere con i sapori che derivano dalla sua combustione. Nel secondo, l’incrostazione che si ottiene con l’uso del miele, nel tempo, si staccherà dalle pareti della pipa, rendendo inutili tutte le attenzioni che abbiamo dedicato al rodaggio.


  Smoking, numero 3 anno 1, numero 4 anno 1 e numero 3 anno 9.

Autore: Emiliano Fincato 29 settembre 2023
Sui sigari
Autore: Emiliano Fincato 14 settembre 2023
Sui sigari
Autore: Emiliano Fincato 30 agosto 2023
Sulla pipa
Autore: Emiliano Fincato 11 agosto 2023
Sulla pipa
Autore: Emiliano Fincato 5 agosto 2023
Sulla pipa..
Autore: Emiliano Fincato 27 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 27 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 18 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 18 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 27 giugno 2023
Sulla pipa
Altri post
Share by: