0



Layout del blog

Il tabacco nella pittura (1)

16 maggio 2022

This is a subtitle for your new post

Il Tabacco nella pittura.

 

Esaurita la vena classica del Rinascimento, con uso di simboli e oggettistica tipica dell’era dei Papi, intorno alla metà del ‘600 l’arte coglie aspetti di vita quotidiana non disdegnando di rappresentare uomini intenti a fumare.

Nel 1600 il tabacco entra infatti nell’arte come simbolo del nuovo marcando una presenza trasgressiva rispetto agli aulici decori del filone retorico barocco.

I pittori, anche senza volerlo, sono i migliori illustratori del loro tempo.

E’ la pittura fiamminga di questo periodo, specchio di un Olanda indipendente e prospera che, rifiutando la riproduzione di oggetti e figure sacre e mitologiche, contribuisce all’evoluzione della pittura europea verso la rappresentazione della vita cittadina e rurale.

Una pittura che ha in Rubens e nell’allievo Van Dyek gli interpreti più prestigiosi. Ma bisogna attendere Jordaens, una figura di secondo piano, per poter vedere una pipa comparire su grande tela “Il re beve” (1630) dai contenuti esuberanti e con qualche cedimento alla volgarità.

E’ noto che il “Luminismo” Caravaggesco ebbe un’influenza rilevante sulla pittura fiamminga e furono proprio alcuni caravaggeschi minori (David Teniers “Stanza d’osteria”; Peter Van Laer “Il tabaccaio”; Jan Molenaer “Il fumatore”) a far entrare la pipa nelle composizioni della pittura delle Fiandre.

Ma è nel ‘700 inoltrato che il fumo, entrato stabilmente nei consumi degli europei, trova una presenza stabile nella pittura. Così la pipa è presente nelle nature morte di Simeon Chardin “Pipa, boccale e bicchiere” e compare in opere di “Vedutisti” veneziani come Gaspare Dizioni (“La sagra di S. Marta”) solitamente più attenti allo scenario che al particolare.

E’ con Giandomenico Tiepolo (figlio di Giovan Battista) che la pipa conquista i grandi della pittura. Ne “Il burchiello”, un barcaiolo dritto a poppa osserva attento e con una lunga pipa in bocca il carico delle masserizie in scenario lagunare dal colore limpido e diafano. Poi, quando il maestro veneziano approda al realismo, prima satirico poi amaro e grottesco, si esibisce in una serie di disegni e acqueforti, tendenzialmente caricaturali (“Le battute”, “L’osteria”), che colgono attimi di vita quotidiana. La pipa è presente in bocca alle maschere o a fianco di boccali di vino.

Nelle tele che fissano attimi di vita dei raffinati salotti del ‘700 veneziano e parigino, accanto alla pipa, compare con frequenza la tabacchiera (William Hogart “Il contratto”, segno evidente che fiutare polvere di tabacco era diventata una debolezza collettiva dell’aristocrazia europea.

E ’Josè F. Goya che agli inizi del 1800 coglie per primo la svolta “tecnologica” nel settore del tabacco. Ne “L’aquilone”, tela cromatica e luminosa, un ragazzo appartato è intento al gioco piacevole del fumo aspirando il fumo di una sigaretta. Così Goya fissa l’inizio di un mondo nuovo e più pratico di fumare, destinato a modificare i costumi e a dare una spinta decisiva all’uso massiccio del tabacco nel XIX secolo.

L’800 ha lasciato una gamma vasta, anche se non di elevato livello artistico. Dalle stampe e incisioni del trasteverino Bartolomeo Pinelli; al tedesco Leibl che con “La cocotte” e “Domenica pomeriggio in Olanda” rilancia la pipa; al romantico Delacroix che con “Turco che fuma” e “Donne d’Algeri” racconta esotiche scene di fumo con pipe e narghilè.

(Da Smoking 1992, di Roberto Vicentini)

Segue...

 

Autore: Emiliano Fincato 29 settembre 2023
Sui sigari
Autore: Emiliano Fincato 14 settembre 2023
Sui sigari
Autore: Emiliano Fincato 30 agosto 2023
Sulla pipa
Autore: Emiliano Fincato 11 agosto 2023
Sulla pipa
Autore: Emiliano Fincato 5 agosto 2023
Sulla pipa..
Autore: Emiliano Fincato 27 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 27 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 18 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 18 luglio 2023
Sul sigaro
Autore: Emiliano Fincato 27 giugno 2023
Sulla pipa
Altri post
Share by: