UNA ZUCCA PER SHERLOCK HOLMES
Da millenni le zucche venivano usate – e vengono usate tutt’oggi – come contenitori naturali per materie solide e per liquidi, specie se hanno la forma di fiasco. Il fumo della zucca ebbe origine in Africa molti anni fa. Quando, nel 1652, gli olandesi fondarono Cape Town, iniziò un naturale processo di fusione fra gli europei e le popolazioni indigene, in particolare con gli Ottentotti.
Allora era in piena voga il fumo della canapa, anche se il tabacco venne alla ribalta poco più tardi, talvolta fumato da solo ma più spesso mischiato con la prima. A causa della robustezza di aroma della canapa, la preferenza degli Ottentotti si rivolgeva verso le pipe ad acqua che pertanto erano popolarissime. Queste spesso erano fatte in tutto o in parte di zucca: il grosso frutto conteneva l’acqua, mentre il collo serviva da cannello e l’estremità – quella attaccata alla pianta – veniva portata alla bocca. Gli indigeni la pulivano, la lasciavano seccare al sole e poi non restava che fumare. La zucca usata ancora oggi per la fabbricazione delle Calabash è la Lagenaria Vulgaris, della stessa famiglia del cetriolo e del melone.
L’uomo che per primo esportò nel mondo la pipa di Calabash fu l’inglese H.L. Blatter. Questo originale ed eccentrico tipo di pipa ebbe il suo prototipo nell’estremità meridionale del continente nero e visse il suo momento di gloria durante la Guerra dei Boeri, nel 1899. Prima di questo conflitto, infatti, la Calabash era pressoché sconosciuta al di fuori della sua terra d’origine ed i soldati che combatterono questa guerra (principalmente canadesi, neozelandesi e australiani) ne portarono in patria esemplari alla fine del conflitto. Tuttavia, anche se dava un fumo piacevole e fresco, ci volle ancora tempo perché la Calabash occupasse un posto di rilievo nelle collezioni di tutto il mondo.
Nel 1899, i genitori di Blatter risiedevano a Birmingham, in Inghilterra. Il fratello Ernest e la sorella Marguerite decisero di trasferirsi in Sud Africa e di lanciarsi nel mondo degli affari. Egli aveva allora 16 anni e il sogno dell’avventura non lo fece resistere a casa per molto: tre mesi dopo raggiunse il fratello e la sorella a Cape Town dove questi avevano aperto una piccola bottega. Nei successivi tre anni – in cui fu combattuta appunto la Guerra dei Boeri – i Blatter ingrandirono il loro giro di affari, a tal punto che un gran numero di soldati volle portarne qualche esemplare in patria. La produzione non era sufficiente a soddisfare le richieste del mercato. Quando però, nel 1902, la guerra finì, ebbe termine anche il boom delle pipe. Blatter tornò allora in patria cercando di creare un mercato per il suo prodotto, ma le ditte inglesi del settore la considerarono una bizzarria, una moda passeggera. Insomma, il nostro Blatter se ne tornò sconsolato in Sud Africa lasciando tutte le pipe invendute in Inghilterra, non sembrandogli valesse la pena di riportarle con lui. Tuttavia, il suo tentativo in patria era stato solo prematuro di qualche mese, infatti l’anno seguente, al suo ritorno a Londra, vendette tutte le sue scorte ed ebbe ordini per altre centinaia, con copiosi profitti.
La Calabash è la pipa tecnicamente ideale perché è leggera, ha un’ampia camera di raffreddamento per il fumo, il tabacco brucia in un fornello di schiuma che lascia intatte le caratteristiche di aroma e infine si abbellisce, brunendosi con l’uso. Il fumo è asciutto, fresco e gradevole ma è sempre stata piuttosto costosa, in quanto costruita interamente a mano e spesso dotata di un bocchino in ambra. Ogni fornello di schiuma è montato in un anello di sughero per assicurare una buona tenuta. Il collo della zucca è raccordato al bocchino mediante un floccaggio spesso in radica.
Quanto alla zucca vera e propria, questa è coltivata a sviluppo forzato: è predisposta cioè ad assumere la forma curva che conosciamo, avvalendosi di un asse dotato di piccoli pioli che tengono il collo in una posizione di crescita obbligata. Le migliori zucche sono ancora oggi coltivate in Africa da dove vengono inviate alle fabbriche europee.
Mark Twain, il famoso scrittore del Missouri, era un grande estimatore di questo genere di pipa e Sir Arthur Conan Doyle ne consacrò la ricercatezza d’immagine ponendola perennemente fra i denti del suo notissimo Sherlock Holmes.
Smoking numero 1 anno settimo 1982; numero 4 anno undicesimo 1985.