UNA RODATA PER COMINCIARE
Aumentano i prezzi e con il mercato dell’usato (ma è meglio dire del “rodato”) torna l’antico gioco del baratto. “Sai c’è una numero 5, una rhodesian quasi nuova, proprio quella che cercavi? Sbrigati però, perché c’è il Tal dei Tali che l’ha già puntata.” Basta entrare nel giro per ricevere telefonate del genere. Erano mesi che cercavo quel pezzo. Visita veloce al negozio, battibecco sul prezzo perché la pipa era proprio seminuova, acquistata e rivenduta in pochi giorni da un “produttore di acqua”, negato per le rodesiane. Io, fermo sul mio prezzo e il solito pacco di scovolini in omaggio; giusto per non perdere le buone abitudini.
Quella delle rodate è una storia che non è più possibile ignorare. C’è ormai chi preferisce acquistare solo così, specialmente quando si tratta di pipe i cui prezzi vanno aumentando a ritmo costante. In pratica basta una fumata sola per portarne alla metà il prezzo. Comperare una pipa nuova comporta saperla rodare e in modo particolare per chi inizia a fumare la pipa sarebbe opportuno che lo facesse con fornello già fatto, con tanto di crosta già ottenuta. Poi è un modo di spingere al collezionismo.
Le pipe, diciamolo francamente, costano sempre di più. Tutto oggi costa di più, ma non tutti entrano nell’ordine di idee di spendere una fortuna per una pipa, anche se sbavano vedendola. Il mercato del rodato non solo ha il merito di aver accostato alla pipa molti sconfitti dalla prima fumata, ma permette di mettere in rastrelliera anche dei pezzi di valore. Una bella rodata non riesce a durare in negozio molto tempo (se bella!). Io, ad esempio, ne ho trovata una con una fiammatura tale che mi son fatto prendere la mano e le ho fatto mettere una ghiera d’oro. Sì, bisogna ammettere anche questo, i fumatori di pipa si dividono in due categorie: i fumatori e i patiti. E io faccio parte di entrambi i gruppi, ma più del secondo.
Poi il mercato del rodato risponde ad un’antica esigenza sociale dell’uomo, il baratto. Infatti, tutti i commercianti che si occupano di pipe in modo serio, non vendono pipe rodate tout court, ma ne hanno qualcuna nei propri cassetti, frutto di un’operazione molto interessante dal punto di vista collezionistico: ritirano una pipa seminuova per agevolare l’acquisto di un’altra magari troppo costosa. Così il gioco diventa un servizio utile e si accompagna, appunto, ad una attività ludica. Mi è capitato, fra le risate degli amici presenti, di riacquistare una mia stessa pipa che avevo ceduto in un momento di folle amore per un’altra che altrimenti non avrei preso. Era stato uno scambio soddisfacente, al punto che lo stavo negoziando per la seconda volta, a distanza di mesi. Nel frattempo c’era chi aveva giostrato con quella mia stessa pipa. Insomma, la frase “ma quella l’ho già vista” nel nostro pipa club si spreca. E francamente, è un divertimento che si aggiunge al divertimento.
“Ma non ti fa schifo una pipa che ha messo in bocca un altro?”, la frase mi è stata ripetuta tante volte. Ebbene, un rivenditore coscienzioso sottopone le pipe ritirate all’attenta analisi di un laboratorio specializzato. Prima di tutto, si ristruttura il bocchino (lucidarlo spesso non basta) quando non lo si sostituisce interamente, riproducendo ad arte il logo del fabbricante. Poi si pulisce a fondo il cannello, rimuovendo ogni precedente residuo con prodotti disinfettanti e atossici e si riporta a nuovo anche il bordo superiore del fornello. Per quanto concerne l’ interno, viene completamente rimossa la crosta secondaria. E’ quella che si accumula nel corso delle fumate e che trattiene fra l’altro il gusto del tabacco utilizzato. Quello sulla crosta primaria invece è l’intervento più delicato: non potendo essere abrasa, poiché si rischierebbe di intaccare il legno del fornello, questa viene delicatamente lucidata, applicando un leggero strato di carbone, come fanno direttamente alcuni fabbricanti. E’ chiaro che le fibre della radica mantengono il rodaggio precedente. Il tocco finale è costituito dal lavoro alle mole, con diverse paste lucidanti e cera carnauba su tutta la superficie esterna. Insomma, alla fine di un lavoro ben fatto, è veramente difficile riconoscere una pipa nuova da una rodata, se le condizioni di partenza non erano proprio disastrate.
Qualcuno sostiene che basti il fumo e la combustione stessa ad uccidere eventuali microbi. Tuttavia, senza entrare in questa polemica, preferiamo il rodato serio!
Smoking, numero 1 anno settimo, 1981.